francesco valentini architetto. accomodati ti offro qualcosa. Gin Tonic.

accomodati,
ti offro qualcosa…

Il “sogno di una casa vivente” è l’aspirazione a uno spazio che non sia solo un contenitore inanimato. Ma un’entità dinamica e pulsante, in sintonia con chi la abita. È il desiderio di un ambiente che respiri. Per concludere, che evolva con le stagioni e con le esperienze di vita, un luogo che nutra il corpo e l’anima, un abitare che vada oltre la semplice funzionalità. Specialmente che crei un legame emotivo con lo spazio e che contribuisca al benessere e alla felicità di chi lo vive. In particolare è la ricerca di un’armonia tra l’uomo, la natura e l’ambiente costruito. In definitiva questo sogno si manifesta in diverse sfaccettature.

Connessione con la natura, come ampie finestre che incorniciano il paesaggio e giardini che si estendono come un prolungamento degli spazi interni. Uso di materiali naturali che portano all’interno la texture e i profumi del mondo esterno.

Fluidità e adattabilità come ambienti che si trasformano in base alle esigenze. Pareti mobili che creano nuove configurazioni. Spazi multifunzionali che accolgono diverse attività nel corso della giornata.

Benessere e comfort come materiali salubri, illuminazione naturale e ben studiata, acustica piacevole, sistemi di ventilazione che garantiscono aria fresca e pulita, creando un’atmosfera rigenerante.

Personalizzazione e identità come uno spazio che riflette la personalità. I gusti e la storia di chi lo vive, attraverso l’arredamento, gli oggetti, i colori e i dettagli che raccontano un vissuto.

Sostenibilità e rispetto per l’ambiente come l’utilizzo di materiali ecologici. L’attenzione al risparmio energetico. La creazione di un ciclo virtuoso che rispetta il pianeta.

Spazi che nutrono le relazioni come ambienti conviviali che favoriscono l’incontro e la condivisione. Angoli intimi che invitano alla riflessione e al raccoglimento. Spazi flessibili che si adattano alle diverse dinamiche familiari e sociali.

Tecnologia al servizio dell’uomo come sistemi domotici che semplificano la vita quotidiana, che gestiscono l’illuminazione, la temperatura, la sicurezza in modo intuitivo e che si integrano armoniosamente nell’ambiente.

 

“Inseguo il sogno di una casa vivente, versatile, silente, che s’adatti continuamente alla versatilità della nostra vita, anzi la incoraggi. Con cento risorse che noi architetti insegneremo, arricchendola, con pareti e mobili leggeri. Una casa variabile, simultaneamente piena di ricordi, di speranze e di coraggiose accettazioni. Una casa “per viverla” nella fortuna e anche nelle malinconie, con quel che ha di immobile e fedele, e con quel che ha di variabile ed aperto ed aprendone le finestre finché v’entrino nel loro giro, sole e luna e l ‘altre stelle, e tutto è movimento, chi scende e chi sale nel mistero della crescita, e chissà cosa vedrà. E rivolgendomi a voi inseguo l’immagine di una nuova società umana. Questa immagine non è un miraggio irraggiungibile, e sta a noi sognarla per raggiungerla perché nessuna cosa si è avverata che non fosse dianzi sognata.” [Gio Ponti – 1973]

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